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Piuro riparte dalla cultura

Ecco gli eventi dell'estate 2020 in calendario dal primo agosto al 4 settembre.

Piuro riparte e lo fa attraverso una piccola rassegna culturale che ricorda i fasti degli ultimi anni, in attesa di poter ripartire nel 2021 con le consuete stagioni musicali e teatrali che hanno reso famoso il comune della Bregaglia italiana. Le associazioni culturali del territorio si uniscono per dare vita a una rassegna conforme alle normative vigenti in materia di prevenzione alla diffusione del Covid-19. L'associazione Italo-Svizzera per gli scavi di Piuro guidata da Gianni Lisignoli e Piuro Cultura diretta da David Lucchinetti, insieme all'amministrazione comunale - in particolare all'assessorato alla Cultura, turismo e grandi Event -, presentano tre serate di teatro e un concerto sino al prossimo 4 settembre, data in cui per tradizione, nel giorno di ricordo della frana del 4 settembre 1618, gli eventi di Piuro si concludevano.

Gli eventi saranno accessibili solo su prenotazione chiamando il Consorzio per la Promozione Turistica della Valchiavenna allo 0343 37485. Il teatro e i concerti verranno trasmessi via streaming dai canali social del Comune di Piuro (Youtube e Facebook). Gli eventi sono promossi da Associazione Italo-Svizzera per gli Scavi di Piuro nell'ambito del progetto Interreg AMALPI18, dall'associazione Piuro Cultura nell'ambito del progetto Viaggio In Lombardia 2.0, coordinati da Comune di Piuro, Consorzio per la Promozione Turistica della Valchiavenna e Info Piuro.

Tutti gli eventi, ad eccezione della preghiera ecumenica del 4 settembre, si svolgeranno alle ore 21. Eventuali cambi di date e location dovute a maltempo, verranno comunicati tempestivamente ai prenotati.  

I19 Piuro 162

Mutare human est

Breve viaggio nella Metamorfosi un progetto di Luca Micheletti Come da più di un decennio a questa parte, I Guitti tornano a portare il Teatro a Belfort. Nel mese di agosto avrà luogo un viaggio in tre tappe dedicato al tema della “metamorfosi”, intesa come cambiamento necessario e riflessione sul presente. Si sa che le idee di trasformazione e trasmutazione da una forma all’altra, da uno stato all’altro, hanno da sempre ispirato il pensiero e l’arte conducendo a riflessioni a volte inquiete, altre volte cariche di speranza. Sta di fatto che arriva il momento in cui l’umanità è posta di fronte alla necessità di trovare nuove occasioni e nuovi modi per proseguire. Se è vero che stiamo vivendo un periodo cruciale in questo senso, inaspettato e drammatico, l’interrogarsi sulle nostre paure e le nostre speranze di cambiamento può costituire una forma importante di riflessione per migliorare il mondo che verrà. Interpellare, in questo senso, la grande letteratura e la grande musica, senza dimenticare la necessità di quella leggerezza e di quell’ironia che sono il sale dello spirito, sembra la via migliore per veder realizzato il comandamento secondo il quale l’arte deve farsi consigliera e guida dei popoli. direzione tecnica, sound&light design Fabrizio Ballini – Evoluzione Sonora assistente alla regia e alla drammaturgia Francesco Martucci responsabile organizzativo Gianni Lisignoli una produzione Compagnia Teatrale I GUITTI

1 agosto
Lo zoo delle metamorfosi

Bestiario kafkiano con Luca Micheletti dai racconti di Franz Kafka (Relazione per un’Accademia, La tana) musiche originali, chitarra e live electronics Roberto Bindoni Luca Micheletti e Roberto Bindoni, che già hanno percorso insieme passi importanti nell’universo di Kafka (La metamorfosi, produzione CTB 2014) popolato di trasfigurazioni animali, si ritrovano ora per attraversare altri due capitoli fondamentali di questo immaginario, reinventandoli con sottigliezza in due melologhi da camera che si avvalgono di una drammaturgia sonora originale. La creazione narrativa kafkiana riesce a stregarci da un secolo a questa parte per la sua potenza d’indagine psicologica, la sua semplicità linguistica e al contempo la sua grandiosa spinta mitografica a reinventare il presente perché vi trovi spazio un’inedita e necessaria forma di pietà.

8 agosto
Canti del plenilunio

Reading-concerto per voci e fantocci testi di Vincenzo Consolo (Lunaria, Male catubbo) musiche di Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Antonín Dvořák, Gabriel Fauré, Reynaldo Hahn, Erik Satie, Fernando Sor, Francisco Tarrega, Heitor Villa-Lobos con Elisa Balbo, soprano Luca Micheletti, voce recitante Francesco Martucci, voce recitante Jacopo Monaldi Pagliari, voce recitante Luca Marazzi, chitarra Sul tema dell’homo homini lupus si è attardata la letteratura di sempre. Raccogliendo all’ombra della notte le sue paure più ataviche – cui ha sempre donato una sembianza umanoide – l’uomo ha osato illuminarle di scorcio solo attraverso i raggi della “notturna lampa” leopardiana, quella Luna amata e stregata che gli ha restituito i suoi spettri più celebri: lupi mannari, vampiri e mille altre creature dell’oscurità. Ma se la luna cadesse?… Questo viaggio au clair de lune attraverso un mondo immaginario alternerà alle più belle pagine per voce solista e chitarra classica dedicate ai paesaggi notturni e alle contemplazioni lunari, le poetiche pagine della fiaba sospesa ed enigmatica che Vincenzo Consolo – complice un’idea di Lucio Piccolo – ha dedicato a un sogno di metamorfosi del mondo che perde il riflesso argenteo dell’astro notturno, approdando alla fatidica consapevolezza che «è finzione la vita, melanconico teatro, eterno mutamento».

22 agosto
Il rinoceronte

Lettura scenica in forma radiodrammatica da Eugène Ionesco riduzione e mise en espace di Luca Micheletti con Pietro De Pascalis, Francesco Martucci, Giuseppe Palasciano, Valter Schiavone, Francesca Zaira Tripaldi Con la sua irresistibile verve, la sua intelligenza di farseur e la sua causticità sfumatamente, elegantemente engagée, Eugène Ionesco riesce in questa famosa pièce a essere meno “assurdo” che mai, nonostante il grottesco del tema prescelto. Un’intera società vede l’avanzare di una strana epidemia in cui gli uomini si tramutano poco alla volta in rinoceronti. Simbolo originariamente dell’avanzata dei regimi totalitari, i “rinoceronti” di Ionesco si prestano facilmente ad essere indentificati con i nuovi anti-miti del progresso senza regole, della socialità telematica, della civiltà dello spettacolo ormai deterioratesi in impero dell’ego assuefatto. Nonostante la crucialità del tema, il testo mantiene un’irresistibile carica umoristica, compendiando scene pienamente comiche con caustiche trasfigurazioni del nostro quotidiano.

 4 settembre
402esimo anniversario della frana di Piuro

Celebrazioni e concerto ore 18.00, area archeologica di Belfort Preghiera ecumenica tra cattolici e riformati ore 21.00 concerto dei solisti dell'orchestra Vivaldi OAV “We come…. Bach!” Responsabili: Roberta Nobile, Chiara Torselli, Elisa Scanziani J.S.Bach Dalla Suite n.1 per violoncello solo BWV 1007 Preludio J.S.Bach Dalla sonata per violoncello e cembalo BWV 1027 Quarto movimento: Allegro moderato J.S.Bach Dalla sonata n.3 per violino e cembalo II movimento: Adagio ma non tanto J.S.Bach Dalla trio sonata BWV 1038 I movimento: largo J.C.Bach Dal quartetto in Fa maggiore I movimento: Allegro II movimento: Minuetto con Variazioni C.P.E Bach Dal concerto in re minore per flauto III movimento : allegro di molto J.S.Bach Concerto Brandeburghese n.5 BWV 1050 Allegro Affettuoso Allegro Clavicembalo originale dell'artista Giorgio Steffanoni.

Ricordiamo che in base alle normative anti covid-19, tutte le persone dovranno accedere all'area di Belfort munite di mascherina e potranno toglierla solo quando saranno arrivate al proprio posto assegnato. All'ingresso dell'area verrà misurata la temperatura ad ogni utente. È vietato qualsiasi spostamento all'interno dell'area se non muniti di mascherine o di qualsiasi strumento per la protezione di naso e bocca.

 

 

 

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