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Il convegno sugli scavi di Piuro

Venerdì 17 giugno a Piuro, nell’aula parrocchiale dell’Ospitale di Prosto, si è svolto il convegno di studi Commerci e paesaggio nelle Alpi nel Medioevo.

Il caso di Piuro, appuntamento che ha consentito di illustrare le attività di ricerca condotte in questi anni dall’Università di Verona (coordinamento scientifico Fabio Saggioro). L’evento è stato organizzato nell’ambito del Progetto Food & S.T.O.N.E.S., un PRIN (progetto di rilevante interesse nazionale – Ministero Università e Ricerca).  Sono stati presentati i dati provenienti dalle campagne di scavo archeologico che il gruppo di ricerca guidato da Univr ha svolto negli ultimi anni grazie anche al finanziamento del progetto INTERREG-AMALPI18, centrato sullo studio delle frane storiche alpine. I lavori, dopo alcune campagne esplorative tra 2015-16 sono iniziati nel 2017 in regime di concessione ministeriale.

Il convegno ha presentato gli scavi archeologici svolti in vari punti del comune di Piuro, in particolare nella zona di Belfort, presso la cosiddetta Cantina del Pioc, e nell’area detta di Mot del Castel a Borgonuovo di Piuro, dove i ricercatori hanno individuato importanti porzioni dell’abitato medievale e moderno distrutto dalla famosa frana del 1618 e più in generale la storia dell’antico abitato, dalle prime fasi del medioevo sino alla sua drammatica fine.

Gli interventi, tenuti dai ricercatori del team, hanno toccato vari temi. Si è innanzitutto presentata la strategia e i metodi adottati, basata su una forte interdisciplinarità, muovendosi tra approcci a diverse scale, dall’indagine puntuale dello scavo, alle ricognizioni e rilievi del territorio, al censimento delle aree di estrazione della pietra ollare, puntualmente presentate nell’intervento di Luca Arioli. È stata presentata da parte del dott. Nicola Mancassola e della dott.ssa Paola Pistis, entrambi dell’Università di Verona, in maniera dettagliata la sequenza e la stratigrafia che gli archeologi hanno scavato in questi anni. Questi dati hanno consentito una precisa ricostruzione della lunga storia di Piuro che va dall’età romana fino al rinascimento. Sono stati presentati da parte del dott. Federico Zoni dell’Università degli studi di Bergamo, l’aspetto e la funzione degli edifici che componevano il villaggio alto e pieno medievale, anche attraverso apposite ricostruzioni virtuali. Particolarmente interessante e innovativo è stato lo studio presentato da Elisa Maccadanza, dell’Università di Verona, e da Fabio Brugnara e Marco Zanatta, quest’ultimo docente di fisica dei materiali dell’Università di Trento, sui frammenti di laveggi in pietra ollare rinvenuti nel corso degli scavi. 

Questo intervento ha permesso di mostrare, pur in forma preliminare, come le produzioni di Piuro e Chiavenna fossero presenti in larga parte della Pianura Padana in età medievale. Si è inoltre parlato di alimentazione antica, grazie alle studio del dott. Dario Monaco sui resti di cibo rinvenuti sulla pietra ollare e successivamente si sono illustrate le monete rinvenute nel corso degli scavi di Piuro, presentate dal dott. Mattia Cantatore dell’Università di Verona. Infine, la relazione di Marco Marchesini, docente di archeobotanica dell’Università di Ferrara, ha presentato lo studio dei pollini antichi recuperati attraverso l’analisi dei suoli scavati dagli archeologi, consentendo un'analitica ricostruzione ambientale dell’antica Piuro.

Ospiti del convegno sono stati Sauro Gelichi, professore di Archeologia Medievale dell’Università Cà Foscari di Venezia, direttore del progetto PRIN “Food & S.T.O.N.E.S”, e Marco Stoffella, docente di Storia Medievale presso l’Università di Verona, i quali hanno tratto i bilanci conclusivi sulle varie relazioni.

I risultati, ritenuti unanimemente estremamente incoraggianti e condotti con forti elementi innovativi sul piano scientifico, anche a scala nazionale, hanno permesso ai ricercatori di aprire nuovi e originali fronti di ricerca sul paesaggio storico, sullo sfruttamento delle risorse naturali e sul rapporto tra uomo e ambiente nelle antiche comunità alpine tra Italia e Svizzera.

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